La logica, vecchia e antiquata, del LIBERO ARBITRIO

Il libero arbitrio è un concetto filosofico teologico secondo il quale ogni persona ha il potere di decidere gli scopi del proprio agire e pensare, tipicamente perseguiti tramite volontà, nel senso che la sua possibilità di scelta ha origine nella persona stessa e non in forze esterne (Wikipedia).

Non ci crederete, ma ciò che sta accadendo oggi, ha come causa predominante, l’aver rinunciato al libero arbitrio.

Alcuni decenni fa, i membri delle elites dominanti nell’ambito finanziario, quelle che muovono le pedine e spostano gli equilibri di un modo dominato dalla logica del consumismo e del profitto ad ogni costo, decisero che era giunto il momento di delocalizzare intere filiere produttive in Cina, nazione che da troppi decenni gode delle libertà garantite dallo status di “nazione in via di sviluppo”, anche se oggi risulta tra le prime e più importanti potenze economiche del pianeta. A seguito di quella decisione, decine di migliaia, se non milioni di aziende, delocalizzarono le loro produzioni da un occidente asfissiato da leggi e costi sempre maggiori, alla nazione dell’estremo oriente nella quale i costi di produzione sono praticamente nulli e permettono di far arrivare sul nostro mercato, prodotti tecnologici complessi ad un costo sensibilmente inferiore a quello delle materie prime con cui è fatto.

Quella logica assurda di quegli imprenditori, una logica di subordinata inferiorità intellettuale al volere di qualcuno, pur di sentirsi parte di un sistema decisionale che li ergeva ad un rango più elevato rispetto a quello dei loro squallidi dipendenti, ha portato l’intero occidente industrializzato, a non contare più nulla, o quasi, in ambito internazionale.

Oggi la stessa squallida sudditanza sta interessando tutta la popolazione, che pur di sentirsi “dal lato giusto”, accetta passivamente di farsi prendere per i fondelli dai media di regime e da politicanti da strapazzo che non contano un cavolo neanche nel loro piccolo quartiere, figuriamoci a livello mondiale, quando vengono prese decisioni che possono stravolgere la vita di 8 miliardi di individui e decine di generazioni da qui al prossimo futuro. Ed è questa sudditanza, mista ad una marcata mancanza di cultura e voglia di usare il proprio cervello, che sta portando l’occidente dritto in una guerra mondiale. Se sarà nucleare o meno poco importa… Anzi… se dovesse essere nucleare, paradossalmente, potrebbe anche durare appena qualche giorno… per poi lasciarci tutti al nostro destino di eterni 90gradisti bendisposti verso i soliti noti d’oltre oceano.

Ma il destino è nelle nostre mani, che piaccia o meno, e siamo solo noi a poterne decidere il senso, nonostante la strada della nostra esistenza sia segnata da tempo immemore. Se fosse un viaggio tra due città a caso, si potrebbe descrivere il destino come la “necessità” di raggiungere la città di destinazione entro una data specifica, lasciando al singolo individuo la scelta della strada da percorrere, del mezzo da utilizzare e della data di partenza. Ma in ogni caso, qualunque sia la nostra scelta in tal senso, a destinazione ci arriveremo sempre e comunque, magari con maggior fatica, dolore, sacrifico.

A noi la scelta… riprenderci in mano il nostro destino e rispolverare il Libero Arbitrio, o attendere che i Cavalieri dell’Apocalisse vengano a darci una spronata, a modo loro, riducendoci a brandelli e facendoci ripartire da zero!

Pubblicato su Orazero.org il 1 Ottobre 2022

Articoli simili